Più di dieci anni dopo, non si chiude completamente l’Operacion Puerto. La WADA ha avuto accesso alle sacche di sangue dieci anni dopo il 2006, quando erano state prelevate. Da quel momento l’agenzia antidoping ha effettuato controlli incrociati per associare ognuna di esse a un atleta. Il ricercatore tedesco Günter Younger ha testato in tutto 116 sacche, stilando una lista di 167 sospettati tra gli sportivi. Solo 14 sono stati considerati “molto probabili”, 11 come “probabili”, i restanti 142 “possibili”. Tra i 27 DNA a disposizione del ricercatore, solo sette sportivi sono stati identificati con certezza, di cui tre ritirati e quattroancora in attività. Nessuno di loro è risultato negativo ai controlli effettuati tra novembre 2017 e aprile 2018. Il fatto che sono passati diversi anni non aiuta nella ricerca dei nomi. Nel frattempo, bisognerà aspettare la decisione dell’AMA per capire se le identità riconosciute saranno rivelate.
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